Il Natale – ha detto il filosofo Massimo Cacciari qualche giorno fa in un’ intervista al Giornale – è stato degradato a festa dei panettoni e dei pacchi-dono. Da una parte, infatti, abbiamo il materialismo dell’ uomo contemporaneo, devoto più all’ ultimo modello di I-phone che non alle immagini sacre, e dall’ altra “la scuola che abolisce il presepe nel segno del politicamente corretto, il parroco che ha paura di celebrare la messa di mezzanotte, la comunità che rinuncia ai canti tradizionali per non urtare l’altrui sensibilità”; ed ecco che della festa della Natività è rimasto ben poco.
Cacciari, per chi non lo sapesse, parla da non credente; ma ciò non toglie che per lui il cristianesimo