Se n’ è andato Fidel Castro, l’ ultimo bastione del comunismo novecentesco, colui che era riuscito a rifare l’ Unione Sovietica nella splendida isola caraibica di Cuba, da quando nel 1959 costrinse alla resa il dittatore Fulgencio Batista e poi, nel giro di qualche mese, diventò il lìder maximo, ovvero primo ministro, segretario del partito e infine persino presidente della Repubblica.
Insomma, per i cubani si passò dalla padella alla brace, dalla dittatura di Batista, che aveva reso l’ isola un immenso casinò, al regime castrista che non portò democrazia e benessere, bensì il totalitarismo con tutte le sue belle prigioni politiche, le deportazioni di massa, le torture e le persecuzioni ideologiche.
Eppure, se ci pensiamo bene,