Dai cinque anni di separazione previsti con la legge del 1970, poi diventati tre grazie ad una modifica fatta nel 1987, oggi siamo passati a un anno nella separazione giudiziale e a soli sei mesi in quella consensuale per chiudere definitivamente un matrimonio. Nella società contemporanea o “liquida” (secondo la ormai famosissima definizione del sociologo Z. Bauman) i valori, le ideologie e anche i rapporti tra le persone hanno subito un radicale cambiamento, per cui niente è più definitivo e duraturo, ma tutto viene travolto da un processo continuo di trasformazione. Se dunque la flessibilità è la caratteristica principale del nostro modo di vivere, e i giovani che iniziano a lavorare la sperimentano direttamente, come poteva salvarsi, mantenendo la sua forma rigida, l’istituzione del matrimonio?
Questo lo